Edoardo Milazzo

Ciclo: XL ciclo
Tutor: Prof. Giovanni Di Rosa  

Parole chiave

Invecchiamento popolazione; vulnerabilità; incapacità; disabilità; effettività; solidarietà; sussidiarietà; mandato preventivo; procura di protezione; protezione di fatto 

Abstract

Strumenti negoziali nella protezione dei soggetti vulnerabili. Tratti problematici e spunti de iure condendo

La ricerca si propone di indagare le prospettive di intervento legislativo sul sistema delle misure di protezione delle persone prive in tutto o in parte di autonomia, esaminando, in particolare, l’opportunità di affidare la protezione dei soggetti vulnerabili a strumenti (negoziali e non) che, come accaduto nella maggior parte degli ordinamenti europei, sanciscano il tramonto del monopolio giudiziale e della visione patrimoniocentrica che, non senza delle criticità, caratterizzano l’attuale sistema.
L’urgenza dell’intervento è, ormai da diversi anni, ampiamente sottolineata dalla dottrina, e viene in rilievo, altresì, alla luce di alcuni dati statistici. Il riferimento è al World Social Report 2023, adottato dal Department of Economic and Social Affairs delle Nazioni Unite, e ai dati Eurostat, dai quale emerge come, nello spazio UE, tra il 2012 e il 2022 si è registrato un forte aumento di persone con più di sessantacinque anni. L’Italia, in particolare, si trova al secondo posto, dopo il Giappone, tra gli Stati con la popolazione più vecchia e con una costante denatalità.
Tutto ciò si è tradotto in un costante aumento del numero dei ricorsi per l’apertura della misura di protezione più diffusa nel nostro ordinamento, l’amministrazione di sostegno, passato da 226.413 nel 2017 a 331.228 nel 2023, come evidenziato dagli Annuari statistici italiani Istat.
Si tratta di un numero destinato a crescere, con inevitabili ripercussioni in ordine alla effettività della protezione delle persone prive in tutto o in parte di autonomia, che invita, dunque, a delineare gli indici sistematici che potrebbero guidare il legislatore nel compito di intervenire sul sistema delle misure di protezione.
In questa direzione, spunti di senso emergono dall’ordinamento sovranazionale e dagli ordinamenti stranieri. Quanto al primo, viene in considerazione la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con disabilità del 13 dicembre 2006 (CRPD), ratificata dallo Stato italiano nel 2009, che, assumendo una nozione di disabilità che non si esaurisce nell’esito di una diagnosi medica, ma che consiste, piuttosto, nel risultato dell’interazione negativa tra la persona e l’ambiente sociale, propone un modello sociale di protezione della persona con disabilità fondato sui diritti umani e sulla dignità della persona, che trova particolare espressione nella sostituzione del concetto di capacità/incapacità con quello di disabilità, nel senso dianzi precisato, e nel riferimento al sostegno collaborativo, fondato sull’interesse preferito della persona con disabilità, in luogo del (tradizionale) sostegno sostitutivo, fondato sul miglior interesse della persona incapace.
Quanto agli ordinamenti stranieri, da un esame dei principali sistemi europei vengono in rilievo due macro-modelli: da un lato, il c.d. mandato preventivo, che, pur nelle diverse declinazioni (e denominazioni), consiste in un negozio giuridico con il quale il soggetto regola i poteri rappresentativi, soprattutto di natura patrimoniale, che il mandatario potrà esercitare in suo nome e conto una volta verificatasi la situazione di vulnerabilità; dall’altro, una sorta di rappresentanza (quasi) automatica, prescindente dall’intervento di soggetti pubblici, che consente ai parenti più prossimi di essere investiti, in maniera automatica (o quasi) al verificarsi della situazione di vulnerabilità, del potere/dovere di prendersi cura e di porre in essere atti e attività, in nome e per conto del soggetto vulnerabile, che potremmo definire come “ordinaria amministrazione”, quali, ad es., presentare richieste alla P.A., riscuotere pensioni, presentare richieste di prestazioni e di servizi socio-sanitari, richiedere le cartelle cliniche e i certificati.
Tenendo conto delle superiori indicazioni, l’idea che vuol sostenersi è che un’appropriata riforma – che traduca e persegua compiutamente l’esigenza, da un lato, di sviluppare una protezione giuridica aderente alle necessità anzitutto della persona (e non soltanto del patrimonio) e, dall’altro, di limitare l’intervento pubblico allo stretto indispensabile – debba prevedere entrambi i modelli; ciò che risulta necessario già alla luce della semplice constatazione secondo la quale il modello del c.d. mandato preventivo risulta sostanzialmente privo di senso per tutti quei soggetti – la maggior parte – titolari di un patrimonio di modeste dimensioni, per i quali l’utilizzo di un tale strumento risulterebbe assolutamente sproporzionato.

Biografia - ultimo aggiornamento: 15/09/2025

Edoardo Milazzo nasce a Catania il 27 agosto 1998. Dopo aver frequentato la sezione sperimentale “potenziamento diritto” e conseguito, nell’anno scolastico 2016/2017, il diploma di maturità presso il Liceo ginnasio statale “Mario Cutelli” di Catania, ha conseguito, nell’anno accademico 2021/2022, con il massimo dei voti e la lode, la laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Catania discutendo una tesi in diritto civile, con profili di diritto della concorrenza e di diritto bancario, dal titolo “La nullità delle fideiussioni omnibus attuative di intese anticoncorrenziali”, relatore chiar.mo Prof. Giovanni Di Rosa.
Durante gli anni della laurea, negli anni accademici 2021/2022 e 2022/2023, ha ricoperto il ruolo di tutor di Istituzioni di diritto privato nel corso A-L. Ha partecipato, altresì, alla visita istituzionale, organizzata nel 2019 dal Dipartimento, presso la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo e ivi assistito all’udienza sul caso “Selahattin Demirtas c. Turchia” È risultato vincitore, negli anni accademici 2019/2020, 2020/2021 e 2021/2022 del Premio di studio riconosciuto dall’Università degli studi di Catania agli studenti più meritevoli, essendosi classificato tra i primi del suo anno per rapporto tra esami sostenuti e voti conseguiti.
Subito dopo la laurea, ha iniziato e poi concluso la pratica notarile e forense. È risultato vincitore di un posto con Assegno di ricerca “Dipartimento di Eccellenza 2023/2027” nel dottorato di ricerca in Giurisprudenza (internazionale) – XL ciclo – curriculum di Diritto privato, presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Catania, tutor il chiar.mo Prof. Giovanni Di Rosa, ove collabora con le cattedre di Diritto civile (Corso M-Z) e di Biodiritto.
In qualità di dottorando ha preso parte, nella forma dell’intervento programmato, al convegno dal titolo “La tutela del consumatore nell’esperienza giuridica cinese e il rapporto con la tradizione europea”, tenutosi in data 22 novembre 2024 presso il Dipartimento di Giurisprudenza degli Università degli Studi di Catania. Ha conseguito, in data 22 maggio 2025, l’abilitazione all’esercizio della professione forense. Rivestirà nuovamente, a partire dall’anno accademico 2025/2026, il ruolo di tutor di Istituzioni di diritto privato. 

Pubblicazioni
- E. Milazzo, Prelazione urbana e vendita competitiva nel fallimento e nella liquidazione giudiziale, in Il diritto fallimentare e delle società commerciali, 2023, 5, pp. 952-975 (classe A);
- E. Milazzo, Cessione in garanzia e retrocessione del credito, in i Contratti, 2024, 6, pp. 602-615;
- E. Milazzo, Accettazione beneficiata dei minori di età e omessa redazione dell’inventario, in Il diritto di famiglia e delle persone, 2025, 1, pp. 23-50 (classe A);
- E. Milazzo, La nullità delle fideiussioni (anche non omnibus) su schema A.B.I., in La nuova giurisprudenza civile commentata, 2025, 2, pp. 324-331 (classe A).

Conoscenze linguistiche
Ha conseguito la certificazione di lingua inglese “Cambridge Certificate in Advanced English” (C1).