Lorenzo Rapisarda

Email: lorenzo.rapisarda@phd.unict.it
Ciclo: XXXIX ciclo
Tutor: Prof.ssa Vania Patanè

Linee di ricerca

Diritto processuale penale; Diritto processuale penale europeo; Diritto penale europeo

Parole chiave

Trattato di Lisbona; Cooperazione giudiziaria in area UE; Procura europea; Indagini transfrontaliere; Forum shopping

Abstract

Competenze, struttura e indagini transfrontaliere della Procura europea: disciplina vigente e prospettive de iure condendo

L’istituzione della Procura europea trova le sue basi nell’art. 86 TFUE, ma l’idea stessa di ufficio requirente unico nello spazio UE a tutela degli interessi finanziari comunitari nasce da ambiziosi studi di molto precedenti al Trattato di Lisbona. Il Regolamento UE 1939/2017, attuativo dell’art. 86 e istitutivo della Procura europea, d’altro canto, è fin da subito apparso ricco di criticità.
I profili di maggiore problematicità della disciplina – determinati da situazioni di compromesso generatesi in sede legislativa – attengono in primo luogo alla rigidità della struttura dello stesso organo, appesantita da un eccessivo ricorso al metodo della collegialità. Di particolare criticità è inoltre l’assenza di norme di natura procedimentale comuni per tutti i Paesi, essendosi, invece, optato per la scelta di dettare esclusivamente norme di principio in materia investigativa e in tema di prove.
Il focus del presente studio mira quindi a vagliare possibilità di superamento della disciplina attuale anche al fine di consentire un migliore sfruttamento delle vaste potenzialità della Procura europea. I principali obiettivi possono quindi essere così sintetizzati:
1) Disamina di alternative strutture organizzative dell’ufficio della Procura europea;
2) Vaglio delle possibilità di adozione di una normativa procedurale comune per gli Stati membri, che superi il concetto di transnazionalità delle indagini e riporti al centro l’idea di unitarietà dello spazio giuridico europeo;
3) Prospettazione di un’estensione delle competenze della Procura europea, a tutela di interessi collettivi diversi dagli interessi finanziari dell’Unione europea.

Biografia - ultimo aggiornamento: 11/01/2024

Lorenzo Rapisarda è nato a Catania il 31 maggio 1997.
Conseguito il diploma di maturità scientifica nel 2016 presso il Liceo Scientifico e Linguistico P. Umberto di Savoia di Catania, nell’anno accademico 2020/21 si laurea in Giurisprudenza (LMG/01) con voti 110/110 e lode presso il medesimo Dipartimento dell’Università di Catania, discutendo una tesi di Diritto Processuale Penale dal titolo “La revisione del processo penale e la revisione c.d. europea: istanze di riforma in un contesto di silenzio normativo” (relatrice: Prof.ssa Vania Patanè).
A far data dal 17 ottobre 2022 svolge attività di tirocinio ex art. 73 D.L. 69/2013 presso la Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Catania.
Dal 1° agosto 2023 è dottorando di ricerca in Giurisprudenza (XXXIX ciclo) presso l’Università degli Studi di Catania, curriculum di Diritto processuale penale.

Conoscenze linguistiche:
Certificate in Advanced English (CAE) – C1 rilasciato da Cambridge University Press & Assessment English ad agosto 2022.

Pubblicazioni:
- L. Rapisarda, Il nuovo art. 628-bis c.p.p.: l’ordinamento italiano dispone finalmente di un istituto per l’esecuzione dei provvedimenti della Corte di Strasburgo, in Giurisprudenza Penale Web, 2023, 1 - ISSN 2499-846X.
- L. Rapisarda, L’accesso ai riti alternativi a seguito di nuove contestazioni alla luce delle modifiche dell’art. 519 c.p.p., in Archivio Penale, 2023, 3.
- L. Rapisarda, Il bilanciamento tra le esigenze cautelari e la previsione della pena in concreto irrogata: peso specifico delle valutazioni nella scelta delle misure cautelari [nota a Cass. Sez. VI, Sent., (data ud. 24/05/2023) 10/07/2023, n. 29957], in corso di pubblicazione su Diritto Penale e Processo